Il progetto Erasmus+ Climbing for everybody intende far conoscere a un pubblico vasto i valori e le opportunità della montagna. E il secondo incontro, che si è tenuto questa estate in Slovacchia, testimonia che gli obiettivi sono stati raggiunti
Ci eravamo lasciati, nell'autunno dello scorso anno, con la presentazione del progetto Erasmus + Climbing for everybody definito, dalle sei federazioni partecipanti, un mezzo per «divulgare e far conoscere al pubblico la visione della montagna, i valori e le tradizioni della stessa nei diversi paesi, evidenziando soprattutto le potenzialità e le positive ricadute, anche sulla salute, delle attività svolte in ambiente dalle associazioni alpinistiche».
In seguito alla settimana presso il parco naturale di “Adrspach- Teplice”, contraddistinta da scalata su torri di arenaria, il team italiano si è ampliato e ha migliorato in questi mesi la propria sintonia in cordata, così da arrivare al meglio all'incontro svoltosi dal 17 al 23 giugno 2017, presso la località Popradske pleso, sugli alti Tatra slovacchi. Il programma Erasmus+ “Climbing for Everybody” è senza alcun dubbio fonte di aggregazione per alpinisti, arrampicatori ed escursionisti che vedranno arricchita la loro conoscenza e consapevolezza dell'ambiente alpino
LUOGO PARADISIACO
Il secondo meeting si è svolto in un luogo paradisiaco: adagiato sulle sponde di un placido lago in una vallata boscosa; il nostro alloggio, un albergo di montagna, ci ha ospitato fornendoci anche qualche comfort inatteso. La roccia che lo attorniava, granito di ottima qualità, era caratterizzata da placche di aderenza, diedri e fessure: quella che si definirebbe un'arrampicata atletica.
È stato possibile cimentarsi in diverse attività, a seconda delle caratteristiche e dei desideri dei partecipanti. Ci siamo dedicati a monotiri e vie sportive durante i giorni di cattivo tempo nella “Falesia di casa”, Ostrva: salendo AliNina (VI+), Pavlìn-kracalic (VI), Dieskova (VII-), Carpe Diem (VIII), Spravni cas (VIII). Abbiamo approcciato vie classiche completamente da integrare di qualunque difficoltà su Maly Osarpanec e Volia Veza, dove sono state formate due cordate particolari: Martino Brambilla ha avuto l'occasione di poter scalare la “via del camino” con un compagno eccezionale, Igor Koller; mentre Giovanni Bertolini ha concatenato le due vie più difficili presenti sul Volia Veza con il compagno ungherese Aron Rigo. C'è chi invece ha preferito cimentarsi in escursioni nel parco salendo le cime Rysy e Tupa: tra le più alte nella catena montuosa; oppure svolgendo creste classicissime ma impressionanti. Non è mancata all'appello nemmeno la pratica del boulder, tentato anche in notturna: in zona sono presenti alcuni interessanti problemi aperti da Adam Ondra, che hanno calamitato gli atleti più forti. Pur essendo, l'arrampicata sportiva, la vera protagonista, non sono mancate occasioni culturali per favorire la nascita di legami di collaborazione tra i club alpinistici di tutte le nazioni presenti: sono state organizzate diverse serate per conoscere il parco degli alti Tatra e la storia alpinistica cecoslovacca e sono stati convocati gruppi di lavoro con un rappresentante per ogni nazione riguardanti l'ambiente, la realtà giovanile, la medicina in montagna, le aree protette e l'organizzazione del club stesso.
UN PROGRAMMA CHE AGGREGA
Il programma Erasmus+ Climbing for Everybody è senza alcun dubbio fonte di aggregazione per alpinisti, arrampicatori ed escursionisti che vedranno arricchita la loro conoscenza e consapevolezza dell'ambiente alpino grazie al contatto con persone provenienti da contesti completamente diversi; spera, inoltre, di essere un modello per molti altri progetti futuri che coinvolgano i giovani all'interno del Cai.
Tutti i lettori di questa rivista, soprattutto se attivi in sezione, conosceranno le problematiche che la nostra associazione sta vivendo negli ultimi anni: un drastico calo della fascia “Juniores” e di bambini che non solo si avvicinano meno alla montagna, essendo carichi di impegni sportivi e scolastici, ma sono ormai scomparsi dalla vita di sezione. In qualunque campo voi guardiate sono pochi gli under trenta impegnati come istruttori, accompagnatori o anche solo partecipanti attivi, nonostante le agevolazioni e le iniziative che hanno preso avvio negli ultimi anni. Erasmus+ si vuole proporre come pioniere, portando a conoscere realtà alpinistiche estere coloro che, pur non essendo atleti di livello nazionale, svolgono attivamente la propria attività di socio Juniores. Crediamo, inoltre, sia esemplificativo come «in un incontro di questo genere siano state conservate sia la sicurezza (nel limite del possibile) dei singoli, sia la libera scelta di spingersi fin dove ci si sente, consci che la decisione di avventurarsi in un dato luogo spetta solo a noi stessi, conservando in questo modo quella libertà che per me è una prerogativa insindacabile della montagna», come ha detto Giulia Paris. «Insomma è stata una settimana bellissima, in cui abbiamo faticato e arrampicato, ma ci siamo anche divertiti: abbiamo fatto nuove amicizie, rinsaldandone altre già strette ad Adrspach, abbiamo conosciuto nuovi posti, nuovi usi e abitudini, abbiamo cercato di portare avanti tutti gli aspetti che sono scopo di questo progetto » (Thomas Gusmeo, partecipante al progetto). Non ci resta che darci appuntamento al prossimo incontro, a Paklenica.
Arianna Proserpio
(Montagne 360, novembre 2017)