Alpinismo e condivisione


Continua il progetto Erasmus Plus “Climbing for everybody”, che in marzo ha fatto tappa in Slovenia: una settimana di arrampicata, scialpinismo, cascate di ghiaccio, condivisione e socialità.

Ci sono legami che vanno oltre la nazionalità, il grado o il genere; sono legami nati da un progetto condiviso sul campo, dalla fiducia riposta nella cordata e dall’aiuto reciproco. Attraverso questo percorso, fatto di avventure europee, è nato il team del progetto Erasmus Plus “Climbing for everybody”. LA CULTURA DELL’ARRAMPICATA Iniziato nel settembre 2016 in Repubblica Ceca, il progetto, creato per poter diffondere la cultura dell’arrampicata in diversi stati europei, incrementandone i legami e permettendo di confrontarsi su tematiche comuni, ha continuato a coinvolgere tutti i partecipanti in periodi di lavoro e arrampicata durante gli ultimi due anni. La settimana svoltasi in Slovenia a inizio marzo ci ha portato a includere nel progetto anche attività invernali, quali scialpinismo e cascate di ghiaccio. Nonostante l’alpinismo, soprattutto quello invernale, non rientrasse nei canoni iniziali del progetto, la decisione di includere anche questo aspetto della montagna ha permesso a tutti di collaborare, condividendo le conoscenze e aiutando i meno esperti.

IL TERRITORIO E LA STRUTTURA

Gli amici sloveni ci hanno ospitato presso il Planica Nordic Centre, a pochi minuti da Kranjska Gora, rinomato centro sciistico sloveno, permettendoci così di esplorare la selvaggia bellezza delle Alpi Giulie. Nonostante le condizioni meteorologiche e ambientali non siano state delle migliori, abbiamo potuto effettuare due escursioni scialpinistiche, tre giornate di arrampicata su ghiaccio e una giornata di sci in pista.

L’area merita sicuramente una visita ma data la presenza di cascate solo a bassa quota, consigliamo di sfruttare periodi molto freddi per poter effettuare salite in sicurezza. Il centro, oltre a disporre di tutti i servizi necessari per un ottimo soggiorno (sala pesi, area ping pong, palestra di arrampicata, campo da basket, galleria del vento, eccetera), presenta alcune caratteristiche particolari. Un’ampia area con stanze, aree comuni e sala fitness/fisioterapica è particolarmente adatta per allenare il proprio fisico all’alta quota. Il percorso proposto si basa su un allenamento moderato giornaliero a basse quote, unito al riposo notturno ad alta quota: quest’area può infatti raggiungere lo stesso livello di ossigenazione che troveremmo a circa seimila metri. Inoltre Planica risulta essere una delle più importanti aree per il salto dal trampolino: appena fuori dal centro è infatti impossibile non notare uno dei più alti trampolini del mondo. Non avremmo potuto sperare in un luogo migliore per lavorare agli obiettivi del progetto “Climbing for Everybody”. Si sono, infatti, alternati lavori di gruppo (tra cui la stesura di un manuale sull’arrampicata libera), esercizi e giochi per avvicinare i giovani all’arrampicata nel periodo dell’età evolutiva e tematiche più “politicizzate” (quali i parchi naturali), serate tematiche incentrate sull’alpinismo sloveno: L’idea che nasce da questo incontro è che niente può aprire la mente e il cuore come nuove esperienze all’insegna della solidarietà comune immaginate la sorpresa di poter incontrare scialpinisti che hanno sciato tutte le seven summit e berci tranquillamente una birra chiacchierando.

IL BILANCIO DELL’ESPERIENZA

Al termine di questa esperienza e già immersi, in quanto membri italiani, nell’organizzazione della settimana di chiusura che si svolgerà a metà settembre in Valle d’Aosta mi sento di poter dire che in questi tre anni non abbiamo solo conosciuto persone o realtà nuove e non ci siamo limitati a passare qualche settimana di “vacanza” all’estero, ma abbiamo cercato di capire quali sono le differenze di visione all’interno dei club alpini, conciliandole, limandole e cercando di carpire gli aspetti migliori di ogni nazione per poter migliorare il nostro Sodalizio; abbiamo creato dei rapporti duraturi, incontrandoci e scambiandoci informazioni e opinioni su vie, falesie o condizioni; ma soprattutto abbiamo vissuto un clima di complicità e collaborazione raramente riscontrabile in altri sport. L’idea che nasce da questo incontro è che niente può aprire la mente e il cuore come nuove esperienze all’insegna della solidarietà comune, soprattutto quando si tratta di montagna.

di Arianna Proserpio
(Montagne 360 giugno 2018)